Robert A. Heinlein – Straniero in terra straniera

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La trama in breve

Valentine Michael Smith è nato durante la prima missione umana su Marte ed è l’unico sopravvissuto alla spedizione. Cresciuto dai Marziani, non è abituato al contatto con gli esseri umani, e al suo rientro sulla Terra è completamente inconsapevole di tutto ciò che lo sta aspettando. Michael, infatti, non ha idea di cosa siano le donne, non conosce le culture terrestri né il concetto di religione. Spedito sulla Terra dovrà imparare a diventare un umano e a comprendere i pregiudizi e le abitudini sociali, a lui alieni. Il suo ritorno è carico di conseguenze: è l’erede di un gigantesco impero finanziario, oltre che il padrone di Marte. Sotto la protezione dell’irascibile Jubal Harshaw, il giovane Michael scopre ed esplora il senso morale degli esseri umani e il vero significato dell’amore puro. Fonda una sua chiesa, predicando l’amore libero e diffondendo le capacità psichiche che ha acquisito dai Marziani, affrontando con forza e determinazione l’inevitabile destino riservato a ogni Messia. Le sue credenze e i suoi poteri, che vanno ben oltre i limiti dell’uomo, condurranno a una trasformazione che altererà inevitabilmente e per sempre gli abitanti della Terra…

Cosa ne penso

Ho letto l’edizione mille mila anni fa: insieme a DUNE è stato uno dei primi libri corposi che ho letto di mia sponte. La prosa di Heinlein, anche se letta in italiano, è piacevole da leggere.
La storia è una lunga metafora messianica, in cui Valentine, terrestre ma cresciuto con gli usi e costumi dei marziani torna sulla terra con grandi poteri, ma innocente come un bambino.
Il finale non totalmente inaspettato è coerente con la storia, e serve per dare una scossa al lettore.
il libro è stato scritto nei primi anni 60 e in quanto tale va inquadrato per il modo in cui alcuni temi vengono inquadrati.
E’ un libro che mi era piacuto molto, capisco bene la fascinazione della contro-cultura anni 60 per esso, ma di sicuro non può giocarsela alla pari con DUNE. Per questo si becca 4 stell.

Piccola nota: Esistono varie copertine che variano dalla piacevole, alla disgustosa. Vai in libreria a prendere la copia giusta

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1 recensione per Robert A. Heinlein – Straniero in terra straniera

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    Senpai Il Bestia

    Ho letto l’edizione mille mila anni fa: insieme a DUNE è stato uno dei primi libri corposi che ho letto di mia sponte. La prosa di Heinlein, anche se letta in italiano, è piacevole da leggere.
    La storia è una lunga metafora messianica, in cui Valentine, terrestre ma cresciuto con gli usi e costumi dei marziani torna sulla terra con grandi poteri, ma innocente come un bambino.
    Il finale non totalmente inaspettato è coerente con la storia, e serve per dare una scossa al lettore.
    il libro è stato scritto nei primi anni 60 e in quanto tale va inquadrato per il modo in cui alcuni temi vengono inquadrati.
    E’ un libro che mi era piacuto molto, capisco bene la fascinazione della contro-cultura anni 60 per esso, ma di sicuro non può giocarsela alla pari con DUNE. Per questo si becca 4 stelle

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